Quante possono essere le ore di guida del camion?

Quando si viaggia per lavoro con camion e mezzi pesanti (come tir, bisarche, autocarri, autoarticolati, autotreni, trattori stradali, autobotti ecc), è richiesto all’autista il rispetto delle pause alla guida. Non è possibile guidare ininterrottamente per tantissime ore di seguito ma il conducente ha l’obbligo di effettuare soste durante il viaggio per il dovuto riposo, tutto regolamentato dalla legge.

Circa 6 camionisti su 100 sulle strade d’Europa violano i tempi di riposo, oppure il loro tachigrafo risulta manipolato o non gestito correttamente. Questi sono i tipi di infrazione più frequenti registrati. La maggior parte delle infrazioni è risultata relativa alla legislazione sui tempi di guida e di riposo, alle infrazioni tecniche e alle impostazioni del tachigrafo:

7.119 conducenti di camion hanno violato le norme europee sulle ore di guida, ovvero hanno guidato il loro veicolo per un tempo superiore a quello consentito dalla legge senza rispettare le pause obbligatorie;

i tachigrafi non sono stati gestiti correttamente in 5.520 occasioni;

i tachigrafi digitali risultavano manipolati 537 volte.

Per le aziende, i costi di queste sanzioni per il superamento delle ore di guida sono ovviamente particolarmente alti, ed evitarle deve essere una delle principali priorità dei fleet manager. Mancanze nel controllo e nel monitoraggio dei tempi di guida e dei periodi di riposo possono impattare rapidamente ed in modo negativo sui vostri profitti.

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Tempi di guida e riposo giornalieri

Il servizio di trasporto di merci su strada, cose o persone, in camion e in autobus, infatti, deve obbligatoriamente rispettare il Regolamento CE N. 561/2006 che definisce i tempi di guida e riposo degli autisti e dei camionisti.

In una giornata di 9 ore lavorative, il camionista o autista deve interrompere la guida dopo 4,5 ore per 45 minuti. Questi 45 minuti di riposo possono anche essere suddivisi in due pause più piccole, ma la prima deve essere obbligatoriamente di minimo 15 minuti, la seconda almeno di 30 minuti. Nelle giornate in cui si utilizza il prolungamento dell’orario di guida fino a 10 ore (concesso per due volte a settimana), bisogna fare almeno due soste.

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Motrice, significato e origine

La parola motrice identifica qualunque macchina capace di produrre energia meccanica. Più nello specifico, “motrice” nel suo significato ristretto e oggi più largamente in uso indica un veicolo a motore adibito alla trazione di uno o più veicoli rimorchiati. Ma, stringendo ulteriormente il campo, possiamo affermare che chi si domanda cos’è la motrice, quasi sempre pensa alla parte anteriore del camion.

Origini della motrice

Ha un’origine che naturalmente va fatta coincidere con quella dei camion: se i primi tentativi di far muovere autonomamente i veicoli per il trasporto di merce con motori a vapore risale alla seconda metà del Settecento, il padre di tutti gli autocarri moderni è stato prodotto in Germania nel 1896: il movimento era assicurato da un motore bicilindrico di sei cavalli di potenza, in grado di raggiungere i sedici chilometri orari, le ruote erano in legno e il meccanismo frenante era del tutto identico a quello delle carrozze.

L’evoluzione nel tempo

Un tempo il motore era ospitato davanti alla cabina di guida, mentre attualmente è in posizione sottostante. L’accorciamento della parte anteriore porta l’indubbio vantaggio di potersi giovare di un rimorchio più lungo mantenendo le stesse dimensioni complessive del veicolo, oltre a un notevole miglioramento dal punto di vista dell’aerodinamicità e della visibilità del conducente.

Potenza massima

Gli attuali motori, che funzionano con il sistema diesel, sono in grado di erogare potenze anche oltre i settecento cavalli. Per gli appassionati dei primati, va ricordato che nell’industria mineraria si utilizzano mezzi adatti a trasportare centinaia di tonnellate di materiale, mossi da coppie di motori capaci di erogare potenze superiori ai quattromila cavalli.

Quanto costa noleggiare una motrice?

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